Ergonomia come un guanto, ogni comando ampio e
confortevole cade a pennello, scatto felpato e silenzioso, reattività buona, mirino dei migliori per l'epoca, AF senza patemi in luce ordinaria e scarsa .... è questa la Olympus E1 anche se ad
oggi è decisamente surclassata nettamente, il progresso fa il suo corso ed in automatico il digitale ha fatto salti decisamente da gigante.
Scrivere oggi a distanza di un più decennio del suo rilascio sembra un controsenso,tuttavia essendo una delle pietre miliari non si può assolutamente non parlarne.
Il look è quanto di più fuori squadra, alla lettera, che non inficia affatto l'usabilità: tutto cade dove deve. Casomai è il rapporto con la macchina che travalica l'umana esperienza e si addentra in territori che, per il semplice fatto di dirlo, ingenera di quei sorrisi, tocchi di gomito o indice alle tempie: ci siamo intesi.
Tuttavia, non é così poiché la E1 è nata per foto professionali, e per un pro poter brandeggiare come estensione del proprio corpo è ben altro che toccar tempia. Siamo, fuori di metafora, oltre la manovrabilità pura e semplice (ottima) ai confini della malia pura, fascinazione che nulla toglie, anzi, alle foto che fa e bene. Grazie al sensore "antico" CCD by Kodak che in condizioni di luce naturali restituisce tutto quello che è necessario, benché di solo "cinque" milioni di pixel su un formato che è la metà del classico Leica o aggiornato Full frame. Al riguardo bisognerebbe recuperare un passato numero di Chasseur d'Images e rileggere che, a parità degli allora "sei" milioni delle Canon & Nikon, la buona tenuta che l'estensore metteva su lo stesso piano, il "piccolo" file della E1. Numeri che poi bisogna mettersi d'accordo. E per prova provata finanche con una domestica stampante Hp1220 C (altro reperto da museo) un A3+ più che onesto,quindi,immaginate il file su più performante inkjet.
Insomma, tra pulizia formale e sostanziale file più che bene, tanto a stampa offset figurarsi a web. Quanto alle sue doti, sorta vexata questio, resistenza oltre i classici 100 Iso, si è sperimentato gli 800 senza patemi, giungendo sino ai 3200 poi convertiti in bianconero resi, de facto, e indistinguibile da una classica Tri-X Kodak o Hp5 Ilford. E se fossero, i file cosiddetti tirati, a colori, niente male ugualmente ché la grana/rumore è valore aggiunto che dà, conferisce, spessore e sapore all'immagine. E con l'attuale capacità di fuoco dei soft alla Photoshop e ancor più Lightroom, tutt'altro che impossibile da "pulire". Se un limite c'è la E1 è che non ha il Live, naturalmente, all'epoca non c'era ma aveva già il Raw sebbene la "compressione" Jepg, che sul 4/3 è ottimamente ben messo, in uscita a 314 Dpi (!) va in stampa offset alla grande. Resta, infine, una pietra miliare dallo scatto dolce, il mirino extraluminoso e confortevole per chi porta le lenti. E1 presa di seconda mano pressoché "intonsa" con a bordo il primo 14/54 f 2.8-3.5. Tutto per fare foto e non trastullarsi con mire Mtf, dispute teologiche su quanti e quali pixel servono a questo e quello.
Vi sono dei momenti del giorno che basta prendere in mano la E1 e appena accesa, occhio al mirino lo scatto per farle "sgranchire" le gambe, per riceverne un feeling che con altre macchine al cambio impossibile: dev'essere il "lato oscuro" della forza!
A mio parere una macchina indistruttibile con un sensore di soli
5mpx ma di qualità Kodak. Jpg pronti a l'uso di grande qualità e colori stupenti. Scatto felpato e con pochissime vibrazioni. Questa macchina ha una ergonomia fantastica sembra fatta a posta per
la mano.
Una delle più "manuali" macchine fotografiche digitali. Estremamente
robusta, ben tropicalizzata, capace di sopravvivere senza colpo ferire a un volo di un metro e venti cadendo sull'asfalto. Il contrapposto alla robustezza è dato dal peso se usata col battery
grip. Il sensore Kodak regala colori bellissimi e soprattutto da il meglio di sé negli incarnati. L'ergonomia è stupenda, cade in mano meravigliosamente bene, e col battery grip è ancora meglio.
Purtroppo soffre tremendamente a ISO superiori a 400. Personalmente cerco di usarla solo a ISO 100 o 200 (quindi ovvio con esposizioni lunghe, cavalletto e scatto remoto). Il prezzo la rende
davvero accessibilissima a tutti e da anni si mantiene costante. Sforna dei JPG di tutto rispetto, perfettamente utilizzabili.
• 5,0 milioni di pixel
• Full Frame Transfer CCD
• Basata sullo standard QuattroTerzi
• Corpo in lega di magnesio
• Filtro per la polvere brevettato (SSWF)
• USB 2.0 (High-Speed) e IEEE 1394
Esposizione |
|
Tempi di scatto |
60" - 1/4000 |
Compensazione |
+/- 5 stop in passi di 1/3 |
Modalità esposizione |
M, S, A, P, Scena |
Tipi di esposimetro |
Multi-Area, Semi-Spot, Spot |
Funzionalità |
|
Stabilizzazione |
No |
Autofocus (n. aree AF) |
3 |
Micro-regolazione AF |
No |
Live View |
No |
MLU/SS |
Si, Sollevamento specchio |
Anti-polvere |
SI |
Modalità video |
|
WiFi |
No |
GPS |
No |
Costruzione e note |
|
Formati file |
JPEG, RAW |
Touchscreen |
No |
LCD |
1.8", 240 x 160 pixels, fisso |
Mirino |
Ottico, copertura 100%, 0.96x |
Flash incorporato |
No |
Memoria |
CF |
Batteria |
Li-Ion |
Tropicalizzazione |
Si |
Subacquea |
No |
Peso |
735 g |
Dimensioni |
141 x 104 x 81 mm |